Sono appena scesa al bar sotto casa, il Mint Cafè, x prendermi un bel caffè che mi permetta di sopravvivere alle otto ore di lavoro che mi aspettano stasera, ma non c’era il solito ragazzo e il caffè non è stato per niente soddisfacente! Ho chiesto un macchiato ma era un caffè latte…
Con il caffè qui a Sydney va un po’ a culo… Anche se trovi un posto dove è davvero buono, magari ci torni il torni il giorno dopo e non c’è più lo stesso barista...
A Pancakes on The Rocks invece il caffè è terribile chiunque sia il barista di turno (so che non dovrei farlo, ma se mi capitano clienti italiani il caffè lo sconsiglio…)!!
Anyway, il caffè che ho appena bevuto, buono o meno, mi ha fatto venire in mente il libro che sto leggendo... E’ un racconto di viaggio, ovviamente in Australia, davvero interessante e divertente… Racconta un sacco di aneddoti storici e folkloristici che non sono sulle guide…
Anche se ci sto mettendo una vita x finirlo, è una lettura davvero piacevole…
L’unico problema, che avevo notato già dalle prime pagine, è la traduzione dall’inglese (l’autore è americano!) che spesso lascia un po’ a desiderare… Ora non sto ad elencarvi tutte le stronzate che ci sono scritte, xò il paragrafo sul caffè lo voglio riportare… xchè qua si raggiunge davvero il limite…
In effetti è vero che gli australiani con il caffè si complicano la vita…
Quando mi ordinano un caffè e devo chiedere “che tipo di caffè?”, la maggior parte delle volte mi rispondono “non so…giusto un caffè”… E allora devo stare a spiegare che un long black è un caffè lungo (una tazza da cappuccino piena x intenderci), un short black è una tazza piccola, e il flat white è una specie di cappuccino (ma non chiedetemi la differenza con il cappuccino xchè in tre mesi non l'ho ancora capita!). In alcuni posti poi differenziano tra short black, ristretto e espresso, ma sarei curiosa di prenderli tutti e tre insieme x vedere se cambia qualcosa…
Ma vi immagine entrare in un bar in Italia e chiedere: “scusi, mi darebbe un lungo nero??”…
Con il caffè qui a Sydney va un po’ a culo… Anche se trovi un posto dove è davvero buono, magari ci torni il torni il giorno dopo e non c’è più lo stesso barista...
A Pancakes on The Rocks invece il caffè è terribile chiunque sia il barista di turno (so che non dovrei farlo, ma se mi capitano clienti italiani il caffè lo sconsiglio…)!!
Anyway, il caffè che ho appena bevuto, buono o meno, mi ha fatto venire in mente il libro che sto leggendo... E’ un racconto di viaggio, ovviamente in Australia, davvero interessante e divertente… Racconta un sacco di aneddoti storici e folkloristici che non sono sulle guide…
Anche se ci sto mettendo una vita x finirlo, è una lettura davvero piacevole…
L’unico problema, che avevo notato già dalle prime pagine, è la traduzione dall’inglese (l’autore è americano!) che spesso lascia un po’ a desiderare… Ora non sto ad elencarvi tutte le stronzate che ci sono scritte, xò il paragrafo sul caffè lo voglio riportare… xchè qua si raggiunge davvero il limite…
"Quasi all’istante divenni acutamente, e in una maniera stranamente deliziata, consapevole di quanto poco conoscessi il posto. Non conoscevo i nomi dei loro giornali o università o spiagge o suburbi, non sapevo nulla della loro storia o delle loro conquiste individuali, non ero in grado di distinguere un postino da un poliziotto. Non sapevo nemmeno come ordinare un caffè. Sembrava che si dovesse specificare una lunghezza (principalmente corto o lungo), un colore (nero o bianco) e persino un angolo di orientamento rispetto alla perpendicolare (piatto o no), e questi potevano essere assemblati in una moltitudine di varianti: “lungo nero”, “corto nero”, persino “lungo corto nero”. La mia stessa preferenza, scoprii dopo parecchie ore felici di sperimentazione, era “bianco piatto”. Fu un istante di sublime felicità."Ora… capisco che in Italia il 99,9% della popolazione non spiaccichi una parola di inglese… xò ci sono espressioni che non si possono tradurre… un long black è un long black… non puoi scrivere “lungo nero”… e poi il flat white tradotto con “bianco piatto”… ommioddio!!
In effetti è vero che gli australiani con il caffè si complicano la vita…
Quando mi ordinano un caffè e devo chiedere “che tipo di caffè?”, la maggior parte delle volte mi rispondono “non so…giusto un caffè”… E allora devo stare a spiegare che un long black è un caffè lungo (una tazza da cappuccino piena x intenderci), un short black è una tazza piccola, e il flat white è una specie di cappuccino (ma non chiedetemi la differenza con il cappuccino xchè in tre mesi non l'ho ancora capita!). In alcuni posti poi differenziano tra short black, ristretto e espresso, ma sarei curiosa di prenderli tutti e tre insieme x vedere se cambia qualcosa…
Ma vi immagine entrare in un bar in Italia e chiedere: “scusi, mi darebbe un lungo nero??”…