guidando una macchina rosa... in un'isola fatta di sabbia...

“Si ritiene che tutta la sabbia che le correnti trascinano via con sé dalla costa orientale dell’Australia si sia accumulata nel corso dei millenni fino a formare Fraser Island, una gigantesca striscia di sabbia lunga 120 km e larga 15 km.”

Credo che qualunque cosa uno possa leggere su Fraser non basti a rendere l’idea di quanto sia un posto fantastico… fuori strada e autobus quattro ruote motrici guidano su una “strada” di sabbia delimitata da un lato dalle dune di sabbia e dall’altro dalle onde dell’oceano, sulla quale ogni tanto atterrano e decollano aerei che ti passano sulla testa mentre stai guidando… foreste tropicali verdissime si alternano a dune di sabbia dorata e sembra incredibile come possa crescere una vegetazione così ricca semplicemente sulla sabbia… l’oceano è pericolosissimo, sia x le correnti che x via di squali, meduse e altri simpatici animali australiani, ma si può fare il bagno nei laghi, che sono davvero spettacolari… e poi ci sono i dingo, che come tutti gli animali tipicamente australiani esercitano sempre un certo fascino quando li si vede nel loro ambiente naturale…








Per tre giorni abbiamo cazzeggiato ad Hervey Bay, in attesa che il tempo migliorasse. C’è una sola occasione x andare a Fraser Island (perché il tour è piuttosto costoso) e noi di certo non volevamo sprecarla x colpa della pioggia… E x fortuna la pazienza ci è stata ripagata da tre giorni senza nemmeno una nuvola in cielo…

Questo il programma…
La sera prima della partenza per l’isola ci uniscono ad altri sei ragazzi e ci fanno mille raccomandazioni… del tipo non andate qui e non andate lì, non guidate nell’oceano perché se troviamo acqua salata sulla macchina ci teniamo i 1000$ di caparra (ma chi è che guida nell’oceano??!!), non date da mangiare ai dingo (be dingo smart!!), cosa fare se ci si insabbia, più altre duemila istruzioni su come guidare una 4WD, durante le quali ho spento il cervello sperando che qualcun altro le avesse capite anche x me (e sblocca quello e riblocca questo e cambia la marcia a seconda che la sabbia sia dura o molle… echecasino!!!!).
E così abbiamo avuto un fuoristrada fuxia attrezzato per il campeggio tutto per noi x tre giorni!!
Il gruppo non poteva essere peggio assortito… tre italiani, due tedeschi (Christoph, che conoscevamo già da tre giorni, e Lisa, l’unica ragazza oltre a me) e quattro ragazzi israeliani (Dror, Shai, Uval e Max)… ma ci siamo divertiti da morire…





I ragazzi israeliani ci prendevano in giro x l’accento italiano (Vito è stato soprannominato Spaghetti!!) e alla fine avevano imparato tutte le parolacce italiane che esistono, che venivano pronunciate a ruota libera senza alcun senso logico (del tipo che si incrociava un’altra jeep di backpackers e gli si urlava dal finestrino “cazzo” o “porca la vacca puttana”)… mai riso così tanto…
Prima di partire abbiamo dovuto comprare food&drinks per tutti i tre giorni, così abbiamo fatto una super spesa davvero smart: latte e cereali (e sabbia!) per colazione, pane e nutella o pane e formaggio per pranzo (e sottolineo per tutti e tre i pranzi… perché comprare salume per nove persone costava troppo e perché cucinare qualcosa era improponibile dato che si doveva sbaraccare tutta l’attrezzatura!), bbq per la prima sera e spaghetti con sugo alla bolognese (e sabbia!!) per la seconda… cassa di birra e goon, ovvero il famosissimo e schifosissimo vino australiano che sta dentro ad un sacchetto di plastica circondato da un involucro di cartone (9$ per 4 litri… vi lascio immaginare quanto fosse buono!!).
E così per due sere e due mattine abbiamo montato e smontato le nostre tende… siamo andati a letto presto perché alle 5.30 è già buio, quindi alle 5 si campeggia, si cucina e poi ti viene sonno... ci siamo svegliati alle 7 per rispettare gli orari in cui c’è bassa marea e quindi si può guidare sulla spiaggia… abbiamo riso un sacco… e abbiamo visto posti mozzafiato, come Lake Wabbi, Indian Head, il relitto del Maheno, ma soprattutto Lake McKenzie…


La seconda sera ci siamo dati ai drinking game… l’unico modo x bere lo schifo di vino che avevamo comprato (e si è provato anche a mischiarlo con il succo di frutta!!). Il gioco ci è stato insegnato dai ragazzi israeliani: praticamente, in cerchio e a turno, ognuno doveva dire “daki faz”, finchè uno non decideva di cambiare il giro esclamando “dazi” e allo si doveva iniziare a dire “fazi dak”! Ovviamente tutti storpiavano le parole… Ma la cosa più divertente è che dopo un po’ è stata creata da Shai una versione italiana con le parole che conosceva e con nuove regole, le cui parole chiave erano “tartaruga”, “tabaluga” (???), “spaghetti”, “francesco” (???) e ovviamente “cazzo”!! Mi sono davvero divertita un casino…tutto merito dell’ottima compagnia!!
Ma poi come sempre arriva il momento meno simpatico, quello degli addii… e ognuno riparte per la sua prossima destinazione…
Ma la cosa fantastica è che, nonostante l’Australia sia un paese immenso, continuiamo a reicontrare le stesse persone… Prima è successo ad Hervey Bay, dove abbiamo incontrato due ragazzi tedeschi che hanno lavorato con noi a Bundaberg e un ragazzo italiano che avevo conosciuto una sera in ostello a Sydney (incredibile!!)… E poi è successo di nuovo ieri! Abbiamo ribeccato tutti e quattro i ragazzi israeliani di Fraser Island, che tra l’altro non viaggiano nemmeno tutti insieme (e pensare che quando ci siamo salutati ci siamo detti “see you in another life”!!) e ho incontrato una ragazza che ha lavorato con me a Sydney… non ci potevo credere!!
Anyway, dopo Hervey Bay abbiamo fatto due giorni a Town of 1770, (un paesino fuori dal mondo in cui non i cellulari non prendono in nessun posto, con due ostelli, un supermercato e una spiaggia di quasi 5 km che noi ovviamente ci siamo fatti tutta a piedi!!), indecisi se fare o meno un corso di diving, che alla fine non abbiamo fatto perché a farlo sulla barriera corallina, come avremmo voluto, costava troppo!! Ma almeno ci siamo fatti due giorni al Cool Bananas, oserei dire l’ostello più bello dove siamo stati finora, dove abbiamo conosciuto Mikaela… svedese mora che più mora non si può, con più di un anno passato in Australia e un sacco, ma proprio un sacco, di cose da raccontare!! Ovviamente una volta lasciata Town of 1770 l’abbiamo ribeccata ad Airlie Beach, nell’ostello di fianco al nostro, e ci ha riempito questi due pomeriggi passati insieme (un po’ giocando a carte, un po’ facendo braccialetti con le perline in un fantastico negozietto che c’è qui e che voglio assolutamente riproporre in Italia!!).


Ieri lei è partita in direzione Cairns, mentre noi siamo bloccati qui (in un ostello senza cucina!!) fino a mercoledì prossimo, prima data disponibile per la crociera alle Isole Whitsundays…

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo blog! Abbiamo aspettato tanto per essere aggiornati ma ne è valsa la pena. Direi che l'esperienza - con tutte le sue sfaccettature - è stata veramente positiva e che l'umore va bene. Le foto come al solito sono molto belle. Auguri x tutto Kisses

Bent! ha detto...

Quel vino li' l'ho provato anch'io ieri sera...
Per far capire agli altri quanto sia buono vi posso dire che il tavernello a confronto e' un Barolo del 98!!!:-)
Cry fammi un braccialetto anche per me!!!

Cheers Mate

Anonimo ha detto...

oh...finalmente riesco a lasciare un messaggino anche io! come state?? cavoli ho visto le foto ed è uno spettacolo!! siete veramente in un paradiso!!!un bacio da milano city!Lau

Anonimo ha detto...

cry cm al solito ti riveli essere una fotografa eccellente! davvero good! mi commuovo sempre qnd vedo la scritta qdf sulle vare spiagge, le cui foto sono pubblicate sui blog di tutti voi..mi ricordano la sardegna e tutto quello abbiam fatto insieme! vi voglio bene!IOLE

crys ha detto...

Ma che bella sorpresa ricevere un vostro saluto sul blog!!! Qua stiamo benone ma mi mancano i QDF e le serate QDF!!! Vi mando un bacione gigante...